I boss finali rappresentano la summa di quanto vissuto nell' arco di un videogioco. Quando la sfida è attesa da lungo tempo, e questa si rivela la degna conclusione dell' avventura, ci si sente soddisfatti di essere giunti fin lì, di aver compiuto l' impresa (e purtroppo la mancata comprensione di tale appagamento catartico è la principale causa di denigrazione dei videogiochi da parte di chi li critichi).
Questi sono i dieci boss che maggiormente mi hanno lasciato quella soddisfazione così rara e preziosa.
Grande parte del fascino di questa boss fight consiste nella cripticità insita nello scovarla. Sbagliare anche solo un passo del procedimento avrebbe altrimenti condotto alla più canonica lotta che vedeva Abyss quale nostro opponente.
Per potervi accedere, bisognava affrontare la modalità storia del gioco, e proseguire senza esser sconfitti neanche una volta (impresa non impossibile). Dopo un tot di vittorie, al giocatore verrà proposta una scelta diversa da quella classica, ovvero se seguire o meno le voci di un potente guerriero nascosto all' interno di antiche rovine. Accettare avrebbe significato dover affrontare alcuni combattimenti decisamente più impegnativi rispetto ai soliti, fino a giungere al confronto finale con Olcadan, forse il più difficile dell' intero gioco.
Arrivando a questo faccia a faccia (vincerlo o meno è secondario), l' esito successivo della fusione di Zasalamel con le due spade sacre avrebbe dato origine a Nightterror, piuttosto che al suddetto Abyss.
Il primo scontro con il bestione avrebbe spiazzato più di un giocatore, in quanto egli, fondalmente una versione steroidata di Nightmare, avrebbe caricato come un animale senza lasciare un attimo di fiato, con mosse ai limiti del denunciabile, e peraltro non essendo nemmeno suscettibile di ringout, in quanto quelle ali non sono lì tanto per estetica.
Ciliegina sulla torta, l' arena proposta rappresenta a livelli a dir poco cosmici la dualità dei poteri della Soul Edge e della Soul Calibur (in maniera decisamente più sottile di quanto fatto nel IV con quella di Algol).
La cosa più interessante del suo gruppo, il Team Plasma, è quella di porre una domanda veramente interessante, che poi sarebbe la critica principale che i moralisti muovono alla serie: i pokémon sono davvero felici di lottare per i propri allenatori?
Guidato dal loro carismatico leader, il gruppo si presenterà come un misto tra un partito politico e degli ecoterroristi, arrivando ad espropriare gli allenatori dei propri pokémon, dietro il pretesto di riportarli in libertà. La fondamentale ipocrisia del fatto che per fare questo usino a loro volta dei pokémon catturati, si spiega nel fatto che tutto ciò serva a mascherare un piano che mira, chiaramente, a conquistare il mondo tramite il loro uso esclusivo.
A coronare il curriculum di questo chierichetto, che dire del fatto che abbia allevato il proprio figlio, N, come un recluso, inculcandogli idee e concetti affinché potesse fungere da sovrano-marionetta nel nuovo ordine costituito?
A sottolineare la drammaticità dello scontro vi è il tema musicale, il più intenso di tutto il franchise e tra i migliori boss themes di sempre. Ghecis non sarà un avversario da prendere sotto gamba, presentante un team composto da pokémon altamente minacciosi, su tutti un Hydreigon, l' unico che affronterete in tutto il gioco, come a sottolineare ulteriormente la crucialità della sfida proposta.
8. IMPERATORE ING - da METROID PRIME 2 : ECHOES -video-
Per quanto mi piaccia, una tirata d' orecchio che devo fare alla trilogia Prime è quella di avere delle boss fights finali per lo più sottotono. Nel gioco originale, il metroid prime che affronteremo presenta una forma finale decisamente poco epica e per lo più frustrante da affrontare (ed è un peccato, perché l' inizio prometteva faville). Nel 3, invece, dopo lo sfavillante scontro finale contro Dark Samus dovremo affrontare l' Unità Aurora infettata dal Phazon, ed è decisamente disarmante pensare che la serie si chiuda così.
Fortunatamente, il secondo, capitolo spesso ritenuto la pecora nera della serie, sotto questo punto di vista dà indiscutibilmente la pista ai suoi fratelli, in quanto l' Imperatore Ing rappresenta la summa dell' avventura intrapresa (in realtà dopo seguirebbe uno scontro con Dark Samus, ma vabbè).
Così come Quadraxis, anche questa è una di quelle boss fights caratterizzate dall' ampio e completo sfruttamento di tutte le abilità della protagonista acquisite fino a quel momento.
La lotta ci vedrà innanzitutto intenti a stanarlo dal suo guscio, affidandoci a precisi colpi del cannone, e a tutte le proprietà della classica morph ball per colpirne i punti critici.
Ma una volta che si mostrerà nel suo vero aspetto inizieranno le danze, in quanto attaccherà come un forsennato, sfruttando appieno i propri poteri oscuri, e anche la capacità di generare energia luminosa, costringendo noi stessi ad alternare il nostro fuoco tra le due modalità, di volta in volta sfruttando quella opposta alla sua.
7. BABY BOWSER - da SUPER MARIO WORLD 2 : YOSHI'S ISLAND -video-
In linea con lo spirito "infantile" del gioco, anche Bowser ci viene proposto nella sua versione fanciullesca. Il che per certi versi potrà essere deludente, visto che negli scontri precedenti i programmatori non hanno certo lesinato sulla scala dei boss, sempre semplicemente gargantueschi a confronto del povero Yoshi.
Ma dopo una breve scaramuccia dalla facilità disarmante, la strega Kamek... o stregone, per quel che ne so io, userà il suo solito incantesimo, ed ecco uno dei massimi momenti WTF della storia dei videogiochi: il minuscolo emulo di Grisù diventa il cugino di Godzilla!
Per quanto la difficoltà sia ancora relativa, a rendere la boss fight particolarmente intensa sta il fatto che, mentre sarete impegnati a prendere la mano col nuovo sistema di mira, "Baby" Bowser avanzerà inarrestabile verso di voi dall' orizzonte, il che, supportato da una soundtrack a dir poco ansiogena, avrebbe messo non poca paura nei cuori dei più giovani.
6. JUBILEUS - da BAYONETTA -video-
Qualcosa che in buona parte dell' industria dei videogiochi odierna è stato perduto, è la capacità di creare attesa per il boss finale. Non sono rari purtroppo gli esempi di giochi che, chi meglio e chi peggio, vi metteranno all' improvviso davanti un anonimo figuro da uccidere prima di vedere i titoli di cosa.
Questo gioco, però, sa anticipare bene l' epico scontro che ci attende, in quanto tutti i boss del gioco (che non sono delle pippe), fanno costantemente riferimento ad una certa Jubileus.
Lungo l' arco di tutto il gioco,
Bayonetta spinge sempre più verso l' infinito l' indicatore di assurdità di quanto assistiamo su schermo, e proprio quando era difficile immaginarsi cosa avrebbe potuto superare quanto già visto, ecco arrivare lo stage finale, contenente la sfida con Jubileus la Creatrice. Non ci sono molte parole per descrivere quanto succede, percui mi limiterò a descriverlo.
Innanzitutto vi dovrete arrampicare lungo un razzo sparato verso lo spazio cavalcando una moto, per raggiungere la colossale statua postavi in cima. Successivamente la statua si svelerà quale l' incarnazione della suddetta Dea, e comincerà lo scontro corpo a corpo contro di questa, che,oltre ai cari vecchi cazzottoni, modificherà l' ambiente circostante sfruttando vari elementi, senza contare colpi ormai celebri, quali LANCIARVI DELLE GALASSIE ADDOSSO.
Una volta esaurita la sua energia, invocherete il suo alter ego oscuro, che le darà un pugno così forte da spararla dritta dentro il Sole (e voi dovrete direzionarla per schivare i pianeti del sistema solare).
A coronare il tutto, dovrete distruggere quel che resta della statua prima che si schianti sulla Terra.
Avete ancora fiato?
5. YAMI - da OKAMI -video-
Come l' Imperatore Ing, anche Yami metterà a dura prova la vostra praticità con i poteri del personaggio. Questo, unito alla maggiore densità narrativa rispetto all' ottava posizione, ne fanno un boss finale coi controfiocchi.
Questi si rivela essere un nemico interessante già a partire dalla sua simbologia.
Okami è un gioco che ruota interamente attorno al ripristinare il benessere della natura, gettata nel degrado dall' imperversare dei demoni. Sarà un caso il fatto che Yami, loro signore supremo, sia l' unica macchina nel gioco? (non contando i boss Lechku e Nechku, comunque demoni)
La battaglia inizierà sotto i peggiori auspici, in quanto Yami ci priverà fin da subito di tutti i poteri celestiali acquisiti lungo l' avventura. Dovremo quindi recuperarli, avanzando di fase in fase, sopravvivendo e tutte le trasformazioni del demone, che passerà da approcci più riflessivi e sulla distanza ad assalirvi come un forsennato.
Quando, verso la fine, l' oscurità sembrerà prendere definitivamente il sopravvento, tutto il popolo del Giappone, ossia tutti i personaggi che avrete incontrato e aiutato durante il gioco, spinti dal vostro compagno Issun, riscopriranno la fede nella vostra divinità, e le loro preghiere congiunte vi daranno il potere necessario per esorcizzare il male una volta per tutte dalla Terra. Epico.
4. MOTHER BRAIN - da SUPER METROID -video-
Forse tra tutte le boss fight nella classifica, questa è quella col maggiore valore storico nel medium.
La serie di
Metroid non si è mai distinta per le sue doti narrative, avendo in quasi ogni capitolo puntato tutto sull' immersione diretta del giocatore in un' ambiente ostile e sconosciuto.
Super Metroid non fa eccezione, se non che verso la fine dell' avventura, quasi fosse un film espressionista d' inizio '900, riesce a sviluppare brillantemente il pathos affidandosi unicamente a suoni e movimenti.
Dopo l' incontra ravvicinato con un gigantesco Metroid, che inspiegabilmente ha risparmiato la vita a Samus, questa si ritroverà faccia a faccia con il redivivo Mother Brain, in uno scontro che rievoca in toto quello svoltosi nel
Metroid originale, in cui l' unica cosa da fare è rompere la sua schermatura e bombardarlo di missili, evitando di essere colpiti dal fuoco delle torrette.
Quando tutto sembra finito, però, il pavimento crollerà, trascinandovi in' un area più grande, in cui l' alieno rivelerà finalmente il suo vero aspetto, mutando lo scontro da uno "schiva e attacca" ad un più serrato scambio di colpi con l' animale.
La superiorità del nemico si farà vedere ben presto, e il giocatore verrà velocemente ridotto in fin di vita. Ma prima che il colpo finale ci distrugga, il suddetto Metroid irromperà, aggredendo e mettendo fuori gioco Mother Brain, e ripristinando la nostra energia. Anche egli però dovrà soccombere alla forza del nemico, che, ripresosi, tornerà all' attacco vagamente incazzato. Il Metroid, però, disintegrandosi sotto i colpi dell' avversario, passerà a Samus i propri poteri, dandole a sorpresa la forza necessaria per avere la meglio su Mother Brain, e chiudere definitivamente la storia col pianeta Zebes.
3. XEMNAS - da KINGDOM HEARTS 2 -video-
Il combattimento contro Xemnas rappresenta la venuta dei nodi al pettine di una trama protrattasi due anni e per ben tre giochi, a partire dal primo
Kingdom Hearts, passando per
Chains of Memories, e finendo in
Kingdom Hearts 2 (questo almeno fino a tutti gli spin off del caso,
ma è un' altra storia).
Lo scontro ci vede innanzitutto impegnati a raggiungere Xemnas, posto in cima alla sua fortezza, e che non esiterà a scagliarvi addosso di tutto, anche palazzi, pur di fermarvi. Fattivi strada al suo interno fino a sconfiggerlo, la battaglia sembra poi conclusa, salvo venire sia Sora che Riku trasportati di peso in una dimensione oscura in cui uno Xemnas all' apice della sua forza li affronterà. Questi sarà a cavallo di un colossale drago meccanico, che dovrete affrontare in una sessione che ricorda molto quelle a bordo della Gummiship.
Successivamente i due lo affronteranno nuovamente equipaggiato con la sua armatura da Maestro Keyblade (chiunque abbia giocato
Birth By Sleep capirà), e solo dopo ci sarà il confronto finale (in cui indosserà un soprabito con i tribali molto chic) che è fuori da ogni dubbio uno dei più intensi e serrati mai apparsi su PS2, reso ancor più intenso dalla cooperazione necessaria tra i due protagonisti per riuscire nell' impresa, come quando il giocatore prende il controllo diretto di Riku per liberare Sora.
E il super attacco con i laser è talmente esagerato da far schizzare gli occhi di fuori.
2. ANUBIS - da ZONE OF THE ENDERS : THE SECOND RUNNER -video-
Il tema della lotta contro il proprio opposto, come detto altrove, è uno dei leit motiv più canonici e accattivanti di qualsiasi produzione artistica. La lotta che vede contrapposti il Jehuty e l' Anubis ne è l' ennesima incarnazione, è una delle più notevoli, a mio avviso.
Dopo avervi ingannato mettendovi davanti un suo doppione, Nohman, pilota di Anubis, attiverà il trasporto che da Marte vi trasporterà su Phobos, sede della stazione Aumaan. In seguito a uno scontro lungo il tragitto, nonostante il Jehuty sia pesantemente danneggiato, riusciremo a colpire pesantemente a nostra volta l' avversario, il quale si fonderà quindi con il nucelo di Aumaan, diventando Aumaan Anubis.
Questo sarà il combattimento più difficile di tutto il gioco: il boss possiederà tutte le mosse mostrate in precedenza (una versione alternativa dei vostri stessi attacchi), nonché nuove abilità dategli dai suoi nuovi poteri, pressoché sconfinati, su tutti la capacità di rigenerare l' energia perduta.
A rendere veramente estremo lo scontro, è la velocità con cui si svolge. Lo scambio di fendenti e parate tra i robot, la pioggia di laser, e soprattutto l' utilizzo dello Zero-Shift e della sua accelerazione estrema, richiederanno al giocatore di dimostrare quanto abbia veramente imparato nel corso dell' avventura.
1. VERGIL - da DEVIL MAY CRY 3 - DANTE'S AWAKENING -video-
Cosa può superare lo scontro tra due mecha "gemelli" che lottano nello spazio? Due gemelli mezzi demoni che lottano alle porte dell' inferno. Non ripeterò la filippica sulla lotta tra opposti, quindi parliamo subito del combattimento in sé, a partire dalla musica.
Vergil Battle 3 è il miglior tema musicale che una boss fight abbia mai potuto sfoggiare, e spicca su tutte le altre del gioco per il suo tono decisamente più epico.
Tale magnificenza si accompagna ad uno scenario che simbolizza perfettamente il setting da "ora o mai più" del combattimento: una cascata nel mondo demoniaco.
Quanto alla lotta in sé, rappresenta l'apice di un gioco che di picchi era già zeppo, e una conclusione più che degna. Vergil è velocissimo, potentissimo, e se preso sotto gamba è in grado di ammazzarvi prima che ve ne rendiate conto. Il culmine dello scontro è quando ricorre al suo Devil Trigger, che porta il combattimento a livelli supersonici, specie se anche voi vi trasformerete.
Ma quello che rende questo combattimento così memorabile, al di là dello scontro in sé, sono l' inizio e la conclusione, che tradiscono una profondità di sentimenti ben più profonda di quanto non ci si potesse aspettare da un gioco in cui il protagonista
fa il surf su di un missile. Dante deve prendere atto che l' unico modo per fermare Vergil è ucciderlo, per quanto questo significhi porre fine alla vita del proprio fratello.
Alla fine, dopo ogni battaglia, i demoni sono stati cacciati, il mondo è al sicuro, ma vostro fratello è perduto per sempre.
E anche un demone può piangere.