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sabato 2 aprile 2011

Sucker Punch

Nel settore del cinema mainstream c' è un talento che sta emergendo, e che da anni macina numeri con produzioni dai forti numeri che si sono sempre caratterizzate per portare il suo spirito dentro di sé. Partendo da L' alba dei morti viventi, passando per 300, e arrivando a Watchmen, Zack Snyder è considerabile secondo me una delle maggiori sorprese dello scorso decennio, senza contare che con gli ultimi due film citati è diventato il punto di riferimento per gli adattamenti cinematografici di fumetti (come testimonia la sua direzione del prossimo film di Superman, provvisoriamente intitolato The Man of Steel).

Sucker Punch in tutto questo si presenta probabilmente come una boccata d' aria fresca nella sua carriera. Un film in cui è finalmente libero di sfruttare i (potenti) giocattoli messi a sua disposizione con una storia del tutto originale, nel tema (non dipendente dai canoni del genere come possono essere gli zombie), nel marchio (nessun adattamento, tutto originale).

Il marchio di fabbrica di Snyder, l' amato odiato ralenty, qui è al massimo della sua espressione, e lo dimostra la superba sequenza d' apertura, in quanto a intensità e qualità pari quasi ai titoli di Watchmen. Di certo questo film è considerabile il trionfo dell' effetto ralenty, in quanto il suo uso è decisamente abbondante. Poco importa, l' utilizzo fattone è ottimo e di sicuro meno fuori luogo che nel suo precedente film.

Di certo se c' è una cosa di cui non si può accusare è la mancanza d' inventiva. Ispirandosi (più nello spirito che scopiazzando risorse) da anime, fumetti e videogiochi, il film ci regala alcune delle migliori scene d' azione degli ultimi anni. Ma il bello è che il film non è una tamarrata, o comunque, meno e in maniera del tutto diversa da quanto non lasciasse presagire il trailer, che se da un lato attira di sicuro chi cerca azione, facendogli trovare però un film inaspettatamente profondo, con l' effetto opposto di far fuggire chi cercasse a prescindere questo. La vicenda della protagonista è raccontata in maniera ottimale, specie considerando il buon equilibrio tra i vari livelli della sua immaginazione (a tutti gli effetti le parti considerabili sono 3). Certo, le scene d' azione sarebbero potute essere sostituite da altro, non sarebbero state strettamente necessarie per fare il film. Ma lo sono per fare Sucker Punch, quindi al diavolo, godiamocele.

E il finale, per quanto il colpo di scena poco prima della conclusione fosse facilmente prevedibile, non è comunque banale. Anzi, alla fine del film posso dire di essermi anche un pò commosso.

"Sucker Punch". Un colpo a sorpresa. Ed effettivamente, chi se l' aspettava?

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