E' innegabile che in una filmografia qualsiasi, chiunque sia il regista in questione, possano apparire opere minori, magari non tanto per demeriti personali, quanto per impietosi paragoni con lavori più acclamati.
Questo è il caso di Lolita, adattamento dell' omonimo romanzo di Nabokov. Come sempre, però, Kubrick si distingue nel non offrire un mero adattamento, quanto piuttosto una reinterpretazione. Purtroppo non avendo letto l' opera originale non posso stabilire quanto di questo processo sia manifesto qui, ma lo stile urla Kubrick da tutte le parti, con il gusto per i lunghi dialoghi e le inquadrature ricercatissime. Oltretutto, dettaglio che forse molti non notano, ci sono alcune scene lunghissime girate senza alcun cambio d'inquadratura, cosa che, specie per alcuni dialoghi di Peter Sellers, mette in risalto la bravura degli interpreti.
Certo a vederlo ho avuto l' impressione che certi elementi, quali alcuni dettagli del rapporto tra Lolita e il patrigno, siano stati edulcorati rispetto alla versione cartacea che presumo essere più esplicita; ma vuoi per il periodo in cui fu realizzato, vuoi per non stimolare la critica bigotta (comunque colpita), di certo alcune cose saranno state smorzate.
Ciononostante, Lolita è un piccolo dramma che sa colpire le giuste corde.
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