L' arte di non prendersi sul serio. Se mai dovessi scrivere un libro del genere, come copertina userei di sicuro la locandina di Iron Sky.
Perché per superare indenni la visione di un film che parla di una colonia di nazisti che, nel corso della seconda guerra mondiale, si è insediata sulla Luna, e che nel prossimo futuro muoverà all' invasione della Terra, bisogna essere in una determinata condizione e propensione mentale, che probabilmente non molti hanno.
Ma più che in un futuro distopico alla Orwell, siamo dalle parti di una puntata di South Park, dove situazioni paradossali e surreali vengono sfruttate per prendere in giro la nostra società.
Il risultato, per quanto non hai livelli dello show di Parker e Stone, è un film meritevole quantomeno di una visione. La satira non è graffiante come ci si aspetterebbe in un primo momento, ma i messaggi veicolati sono ben chiari, come il fatto che tra i politici americani (e non) e i nazisti lunari ci siano ben poche differenze. C' è da dire però che il finale è sorprendentemente amaro, mi ha lasciato con una sensazione che non mi sarei aspettato da questo film.
A rovinare un pò la festa ci sta qualche calo di ritmo ogni tanto, rinculo del fatto che il film si prenda il suo tempo per delineare certi personaggi (lavoro forse eccessivo per un' opera del genere). Oltretutto mi sento di evidenziare la parodia della classica scena dell' incazzatura di Hitler da La Caduta. L' idea è simpatica, ma la scena, passato quel secondo di compiacimento per averla riconosciuta, non è per niente divertente; un richiamo alla corrente pop culture evitabile.
Parte del fascino del film viene da un' estetica sorprendentemente ricercata. Anche se certi dettagli sanno proprio di grossolano (come le tute degli astronauti a inizio film), i valori di post produzione sono decisamente soddisfacenti, con degli effetti speciali più che discreti, accompagnati da una fotografia davvero accattivante, nonché un design ispirato (solo l' apparizione degli Zeppelin spaziali vi farà ridere per l' idea in sè).
Dategli una possibilità. Se siete il pubblico adatto, da soli v' intratterrà. Con la compagnia giusta, lo ricorderete per sempre.
PS: speriamo di rivedere quella gran figliola di Julia Dietze più spesso.
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