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venerdì 16 marzo 2012

Il rompiscatole

Ho scoperto Il rompiscatole grazie a Nostalgia Critic, che in un video riguardo ai film che tutti odiano ma che lui non sgradisce l' ha nominato, specificando tra l' altro che molti sostengono essere stato questo ad azzoppare la carriera di Jim Carrey. Insomma, dovevo vederlo!

E devo dire che, pur non brillando particolarmente, il film non m' è dispiaciuto, anzi! Carrey qui ci offre una performance che definire sopra le righe sarebbe poco, con livelli di demenza superati forse solo da Ace Ventura (se c' è una cosa che questo attore fa bene è il demente).
Certo, forse la gente cominciò ad essere stufa del suo fare il buffone, il che è un peccato, perché oltre a farlo benissimo, Carrey è anche un ottimo attore drammatico, come dimostrano produzioni quali Number 23.
Ma non divaghiamo. Il rompiscatole è un piacevole passatempo per una serata in cui non sapete come occupare un' ora e mezza di vita. In un paio di punti in particolare mi ha fatto ridere davvero di gusto. Consigliato.

lunedì 5 marzo 2012

"Bone", di Jeff Smith

Scacciato dalla propria città natale Boneville insieme ai suoi cugini, Fone Bone arriverà nella Valle, un enorme territorio orientale del tutto sconosciuto per loro. Qui Bone andrà a vivere con la giovane Thorn e sua nonna Ben. Ma le minacciose Creature Ratto sembrano dare la caccia a suo cugino Phoney, capeggiate da una misteriosa figura incappucciata.


A pensarci bene, Bone è meno originale di quanto non possa sembrare a prima vista. Certo, il drago si fuma una cicca con piacere,  i cugini Bone sembrano usciti da un cartone animato minimalista, e una vecchia fa a gara di velocità con le mucche, ma se guardiamo al di là di certi dettagli, è abbastanza evidente che l' opera di Jeff Smith rientri pienamente nel fantasy più classico.
Probabilmente siamo davanti ad uno di quei casi in cui la storia sia sfuggita di mano all' autore, visto che se paragoniamo le ultime parti alle prime sembrano due diversi fumetti. Ma a dispetto del fatto che sia partito come una commedia infarcita di fantasy e si sia evoluto in un fantasy epico in piena regola (pur avendo sempre mantenuto l' elemento comico), il fumetto non si perde per strada, dimostrando quindi che la sua crescita sia sempre stata controllata dall' autore, e da qui nasce il punto di forza maggiore dell' opera: un fantasy semplice, molto semplice, ma costruito ottimamente, e con dei personaggi caratterizzato in maniera sopraffina.


Bone quindi gioca la sua semplicità in modo che non appaia come povertà di contenuti, ma bensì genuinità. E come tutti i migliori fantasy il senso di progressione della storia è avvertito anche nell' evoluzione del personaggi; alla fine della fiera nessuno sarà uguale a sé stesso come appariva all' inizio dei giochi, o forse più semplicemente ha svelato lati della sua personalità inizialmente celati.


I disegni di Smith si accompagnano perfettamente al tono (quasi) mai troppo serio del fumetto, mostrando un tratto morbido e molto dettagliato, di cui è possibile vedere l' evoluzione nel disegno di certi personaggi nel corso della trama (ricordo che la serializzazione è durata dal 1991 al 2004, periodo nel quale ha ricevuto uno sfracello di premi), raggiungendo anche dei risultati davvero pregevoli in certe vignette.
Un applauso.

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