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domenica 31 marzo 2013

"Monkey's Uncle", di Jenny Diski

Tra gli innumerevoli autori che hanno trattato nei loro racconti il tema della follia (nelle sue più varie accezioni), la Diski offre un' interessante visione della cosa, mostrandoci Charlotte, una donna che, in seguito al suo crollo nervoso, si ritrova divisa tra due persone: la superficie quotidiana, che cerca di andare oltre il fatto, e che indaga su quali siano le ragioni di questo suo collasso; e una sé stessa rinchiusa nel suo inconscio, specificatamente la sua parte folle.

Questa, in un ambiente dipendente unicamente dalla sua immaginazione, incontrerà una serie di personaggi che saranno i riflessi dei feticci del suo io originale: un orango tango di nome Jenny, facente da guida, quasi uno stregatto in questa privatissima Wonderland; Freud, Marx, Darwin, i pilastri del pensiero moderno, e fondamento dei sogni e delle delusioni scientifico-politiche di Charlotte; e il capitano Robert Fitzroy, antenato di Charlotte con cui sospetta di condividere una pazzia genetica, che la porterebbe, come quasi una tradizione di famiglia, a suicidarsi.

Riuscire a venire a patti con la parte più remota di sé, sia essa nascosta nella più infinitesimale cellula del nostro corpo, non è un compito facile. La Diski, memore della sua personale esperienza con i disturbi mentali, non offre una soluzione che valga per tutti, limitandosi a raccontare la storia di una persona che, in un modo o nell' altro, va avanti. Senza dimenticare, ma imparando a convivere con sé stessa.

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