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mercoledì 3 novembre 2010

Professor Layton e l' eterna diva - Recensione

Invitato dalla sua ex allieva Jenis Quatlane, il Professor Layton, insegnante di archeologia nonché enigmista di fama mondiale, si reca con il suo giovane allievo Luke al teatro lirico Crown Petone ad assistere ad un suo concerto.
Al termine dello spettacolo, però, si ritroveranno coinvolti con tutti gli altri spettatori in una sfida lanciata da un anonimo individuo: tutti concorreranno ad un premio che verrà vinto da un' unica persona: la vita eterna. A tutti gli altri spetta solo la morte.

Parto col dire che ho avuto qualche difficoltà ad inquadrare nella timeline della serie il film. Per chi non lo sapesse, i giochi del Professor Layton si sviluppano in due trilogie, la cui seconda (tutt' ora in corso) è ambientata antecedentemente alla prima. Un pò come Star Wars.
Ora, il film si colloca nella fascia della seconda, come lascia intuire l' introduzione del film, e credo si possa inserire DOPO il primo gioco di questa, visto che alcuni personaggi e i rapporti tra di loro lasciano intuire che siano già stati affrontati precedentemente (in Italia è stato da poco pubblicato l' ultimo gioco della prima trilogia, mentre in Giappone la seconda è già avviata).
Toltici di mezzo questi problemi di continuity, analizziamo quello che il film è, ossia praticamente un gioco del Professor Layton se fosse un film. Abbiamo quindi tutti i tratti distintivi della serie, quali i personaggi secondari d' all' aspetto carismatico (come anche il carattere accattivante), le splendide ambientazioni, e ovviamente gli enigmi, tratto distintivo del marchio che se fosse stato assente avrebbe di certo leso quella che è la sua immagine nei confronti dei fan, principali indirizzatari della produzione. Questi si troveranno a proprio agio con le immagini (stile visivo e qualità delle animazioni del tutto simili a quello dei filmati del gioco) che con le musiche (l' orecchio allenato riconoscerà riarrangiamenti di brani presi dai giochi), e comunque oggettivamente sul fronte tecnico il gioco si difende bene. L' unico problema è che chi non è appassionato del trend potrebbe trovare troppo bambinesco il design dei personaggi, ma de gustibus...

Quello su cui c' è da discutere è se il film sia o meno consigliabile a chi non è un fan del personaggio. La risposta è ni, poiché chi non lo conosce di sicuro non apprezzerà allo stesso modo di altri quella che è comunque obiettivamente una buona produzione. Non un capolavoro, per carità.
Considerando che i giochi ci hanno messo davanti macchine del tempo, villaggi robotici, allucinazioni gassose (chi ha giocato la prima trilogia capirà i riferimenti), non me la sento di fare il pignolo su alcune cose nel finale che farebbero pensare che il film abbia fatto il classico salto dello squalo, ma non riesco a scrollarmi di dosso l' idea che quello che si vede sia un pochettino esagerato. Nulla di tragico comunque.
La trama regge bene, e il mistero che aleggia fa pensare che effettivamente ne sarebbe potuto uscire anche un bell' episodio giocabile. Oltretutto il finale è piuttosto malinconico (anche se credo che in questo campo quello de Lo scrigno di Pandora sia imbattuto (contando che non ho ancora giocato il terzo episodio). E nel mezzo magari un paio di risate ve le farete.

In definitiva, chiunque voi siate, fan o no, guardatelo (nel primo caso senza remore). Magari i secondi troveranno uno stimolo ad appassionarsi ad una delle migliori serie videoludiche degli ultimi anni.

Voto: 8

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