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giovedì 29 dicembre 2011

Star Driver - Kagayaki no Takuto - Recensione

Takuto, ragazzo di quindici anni, si trasferisce in un isola del sud del Giappone, l' Isola della Croce del Sud. Diventerà ben presto popolare nella scuola del posto, e stringerà amicizia soprattutto con Sugata, membro di un antico casato, e con Wako, una delle sacerdotesse dell' isola, promessi sposi.
L' isola però non è tranquilla come sembra. Essa infatti ospita l' organizzazione segreta nominata Croce Scintillante, mirante a spezzare i sigilli delle quattro sacerdotesse in modo da liberare il potere dei Cybody, colossali robot da combattimento, nel mondo reale, essendo relegati ad una dimensione parallela nominata Tempo Zero. Quello che né l' organizzazione né nessun altro poteva aspettarsi però è che anche Takuto sia uno Star Driver, ossia un pilota di Cybody.


Mi avvicinai a Star Driver forte di una forte astinenza di robottoni, che magari alla lunga stancano, ma prima o poi te ne torna la voglia. A convincermi definitivamente a seguire la serie è stato uno sguardo fugace ad una scena di combattimento, che come tutte si svolge nel Tempo Zero, il cui aspetto richiama molto quello dello scontro finale di Tengen Toppa Gurren-Lagann. Ma proprio i combattimenti sono la parte più ambigua della produzione. Perché se da un lato sono animati magistralmente e sono piuttosto spettacolari, dall' altro il loro svolgimento a lungo andare diventa piuttosto deludente. Il problema principale è che Tauburn (il Cybody di Takuto) è fin troppo potente. Il 90% dei combattimenti viene risolto nel giro di pochi minuti, e spesso usando il solito colpo finale (questa del colpo finale diventerà un problema ancor più grosso nella seconda metà dell' anime, in cui TUTTI i combattimenti vengono risolti da un unico colpo infallibile, che onestamente fa pensare"Allora perché non lo usi subito?", anche se già così certi scontri finiscono prima che uno se ne renda conto. Tanto figuriamoci se qualcuno lo schiverà!). Anche quando apparentemente il nemico è più forte, in media non ci vorrà più di un colpo subito che Takuto ribalterà la situazione quasi miracolosamente. E dove non arriva la sua abilità ci pensano botte di culo spaventose (come nemici che si intralciano). Onestamente pur di avere un pò di varietà ho fatto anche il tifo per i cattivi.
Comunque, a dispetto di tutto ciò, i combattimenti non sono del tutto noiosi. C' è sempre la curiosità di vedere quale sarà il prossimo Cybody a sfidarlo, e quale sia la sua tecnica peculiare. In tal senso l' anime è davvero prolifero, contando anche una discreta originalità nel design dei mecha, che per certi versi richiamano uno stile piuttosto retrò, e certe volte il risultato va anche oltre, con risultati decisamente "insoliti" (basti vedere proprio Tauburn. Cos' è? Un dandy-pirata-spadaccino-drag queen (quelle scarpe sono sospette) ?).


L' altra metà dell' anime, che poi è quella più corposa, è quella riguardante le interazioni trai personaggi, che si dividono tra i canoni della commedia scolastica e le discussioni e i piani dei membri della Croce Scintillante. E anche qui l' ambiguità regna sovrana! E non solo perché buona parte del cast è costantemente allupata (d' altronde hanno 15 anni a testa, pieno risveglio ormonale). Ambiguo perché qui c' è il più grande mescolarsi tra buoni e cattivi che abbia mai visto. I membri della Croce Scintillante sono compagni di scuola di Takuto & co., quindi passano dal chiacchierare amorevolmente allo scannarsi a bordo dei robot. Cosa che crea uno dei principali buchi narrativi dell' anime: se tutti sanno chi sia Takuto e dove abiti, perché, a dispetto di tutti i robot che gli distrugge, non vanno là scannarlo nel sonno?
D' altronde neanche i buoni brillano per intelligenza. Takuto sembra ignorare del tutto il fatto che già dalla prima puntata sappia benissimo dove si trovi la base dei nemici.
Comunque gli scambi tra i personaggi devo dire che sono abbastanza originali rispetto ad altri prodotti simili. Pur essendoci la solita dose oscena di rossori, parlano tra di loro molto più francamente di quanto non mi aspettassi, e tutto sommato il cast si rivela molto interessante, specie considerando la quantità di individui da trattare (quasi tutti, tra buoni e cattivi, hanno il loro approfondimento). Certo alla lunga ho avuto l' impressione che ne risentissero un pò i protagonisti, la cui caratterizzazione è comunque valida. Ma è ancora Takuto il problema. Anche se alla fine il suo passato ci è stato svelato a pezzetti e bocconi, ci sono ancora molte questioni poco chiare o del tutto non trattate (come da dove venga quel fottuto Tauburn. O anche tutti gli altri Cybody, visto che sulla loro origine non c' è mezzo accenno).


A dare però il colpo finale ad una trama che per quanto bucherellata reggeva molto bene è il finale. Che non c'è. E' il terzo anime di fila che vedo che ha un finale intempestivo e per nulla soddisfacente. La battaglia si conclude decentemente, ma dopo? Cosa succede dopo?! Mi spiace tirarlo ancora in ballo, ma proprio Gurren-Lagann fece di molto meglio in tal senso.


Ho accennato che le battaglie sono animate magistralmente, ed è così. Dal punto di vista tecnico e artistico rappresentano senza il minimo dubbio la parte meglio riuscita della produzione, almeno dal punto di vista visivo (anche se soffrono molto del riciclo delle sequenze imprescindibili, come l' entrata in scena dei mecha e il colpo finale). Non che il resto sia fatto male, anzi. Le animazioni "quotidiane" sono buone, con dei picchi notevoli in certe sequenze (in particolare quando un certo personaggio sta sotto la pioggia). Il disegno dei personaggi, rispetto a quello dei mecha, è forse un pò troppo tradizionale, ma alla fin fine è molto efficace (e di certo contro bilancia le divise della Croce Scintillante). Un' unica domanda: ma perché tutto quel rosa nella scuola?
Molto valido il comparto sonoro, con musiche decisamente sopra la media, e a risaltare sono le canzoni che spesso preludono agli scontri (forse ripetitive, ma per fortuna prima che una venga a noia ne subentra un' altra).


Star Driver è una serie piacevolissima, che si lascia guardare senza troppi problemi. A dispetto dei diversi buchi narrativi e una certa ripetitività negli scontri la noia non ha mai fatto capolino. La sua originalità lo rende consigliabile anche a chi cerchi qualcosa di leggermente diverso dal solito, e in tal senso la serie soddisfa pienamente.


Voto: 8

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