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sabato 4 giugno 2011

Amadeus

Partendo da un' opera teatrale, Amadeus racconta il mito (poiché è probabilmente infondato) della acerrima rivalità sentita da Antonio Salieri, compositore ufficiale nella corte asburgica, verso Amadeus, ossia Mozart, genio ribelle la cui creatività va oltre ogni umana comprensione, cosa che porta Ranieri a non accettare di essere evidentemente inferiore ad un libertino del genere.

Abbiamo a che fare con una di quelle opere che non è possibile riassumere altrimenti se non col termine "maestoso". Come in Io e Beethoven la maggior carica energica del film è data dall' ampio uso della musica del compositore di turno, e la figura di Mozart risulta inscindibile dalle sue creazioni, che anzi sono la sua massima espressione di sé stesso.

A contrasto con il genio assoluto di Mozart sta la creatività fertile ma decisamente più umana di Salieri, che sembra voler simboleggiare l' invidia dei mediocri nei confronti dei sommi, al punto da definirsene "santo patrono".

La versione da me visionata è quella proiettata una decina d' anni fa nei cinema (quando l' originale è del 1984), ossia la Director's Cut, con 20 minuti di scene aggiuntive e, nel caso italiano, un nuovo doppiaggio. Consiglio a tutti la visione di qest' ultima, visto che, a dispetto della possibile pesantezza di 3 ore di film (che comunque ho trovato scorrere molto rapidamente), è sempre preferibile vedere un' opera in tutta la sua completezza, specie quando ci si ritrova davanti a capolavori del genere.

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