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venerdì 13 maggio 2011

"La lega degli Straordinari Gentlemen - Secolo: 1910", di Alan Moore e Kevin O'Neill


Pezzo vagamente spoileroso.
Alan Moore e Kevin O'Neil riprendono la loro creatura, ad anni dalla conclusione della seconda stagione. Come s' intuisce dal titolo, la storia riprende nel 1910, e l' originale squadra è ormai in pezzi, con Hyde e Griffin morti ai tempi della seconda stagione, un Nemo morente di vecchiaia (che comunque ha rotto definitivamente con l' Inghilterra) e Quatermain qui già deceduto nell' intervallo di tempo trascorso. L' unico elemento originale rimasto attivo è una Mina sorprendentemente giovane (effetto del morso di Dracula?) e se possibile ancor più stronza. Il resto del gruppo è totalmente nuovo: l' immortale Orlando (creato da Virginia Woolf), che muore e rinasce cambiando sesso; Allan Quatermain jr., figlio del vecchio protagonista; Carnaki, occultista e sensitivo creato da William Hope Hodgson; e infine A.J. Raffles, ladro gentiluomo (creatura questa di Ernst William Hornung).
E già qui si nota la principale differenza rispetto ai precedenti lavori: stavolta Moore ha lavorato con personaggi noti si ma di sicuro molto meno rispetto a quelli della precedente lega, che a parte un paio erano tutti icone direttamente riconoscibili dal grande pubblico, cosa che qui non avviene per il lettore medio, che quindi si ritrova inizialmente spaesato, non sapendo cosa aspettarsi. Tutto ciò non è detto che sia un difetto, alla fine dei conti, visto che il lettore ideale di Moore, subito dopo quello che sa cogliere tutti i riferimenti, è sicuramente quello che viene spronato a leggere le fonti per poter poi comprendere a pieno l' opera, che ancora una volta è densa di riferimenti culturali all' epoca incredibilmente approfonditi. Il primo tra questi è la faida magica tra Aleister Crowley e gli altri maghi, fin troppo chiara l' ispirazione alla passione di Moore per la magia.
Il giudizio non può che essere positivo, con gli unici dubbi che riguardano la parziale delusione per un finale così aperto che tutto vuole e poco stringe (comunque fin troppo chiaro che la vicenda sia lontana dalla conclusione), cosa che comunque non permette a nessuno di lasciarsi sfuggire uno dei fumetti con maggior carisma che arriverà sugli scaffali italiani in questa annata, ancor meglio se siete già pratici con la Lega (e a maggior ragione, se non lo siete, recuperate prima di subito le prime parti).

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