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martedì 26 gennaio 2010

"Battle Royale", di Koushun Takami - Recensione

Regole del Programma:

1- I partecipanti al programma devono essere selezionati da una classe di terza media.
2- La suddetta classe verrà portata forzatamente in un' ampia zona previamente evacuata.
3- Obbiettivo del programma è l' eliminazione fisica reciproca di tutti i ragazzi.
4- Ad ogni ragazzo verrà applicato un collare bomba. Se si cercherà di rimuoverlo, il collare esplode. Se trascorrono 24 ore senza che avvenga alcuna morte, tutti i collari esploderanno.
5- Ad ogni partecipante verrà data una sacca contenente un' arma a caso, sia essa da fuoco o da corpo a corpo, più acqua, razioni da campo, bussola, e una mappa della zona.
6- Vince l' ultimo ragazzo in vita.

Il reality show a cui non vorrebbe partecipare neanche la De Filippi.

Prima di qualsiasi cosa, affrontiamo la questione personaggi: come fai a sviluppare adeguatamente 40 ragazzi diversi? Anche perché Battle Royale è un pò come Bokurano, ossia è sconvolgente come in una classe siano radunati tutti i casi umani possibili e immaginabili. Ma fortunatamente, quello che manca al secondo, ma che qui è presente, è il ragazzo normale, ossia quello senza particolari traumi che dalla sua relativa normalità si trova catapultato in una situazione ai limiti dell' assurdo.
Perché BR è esattamente quello che sembra, ossia una bordata di violenza (e sesso!) gratuita, con l' unico scopo di mostrare le varie reazioni dei ragazzi in una situazione di vita e di morte: chi impazzisce, chi non batte ciglio, chi si diverte...
Purtroppo non tutti i personaggi hanno molto spazio a loro disposizione. O forse per fortuna, perché Takami ha una certa predisposizione ad allungare il brodo notevolmente.
Per intenderci, certi personaggi li vedrete per pochissime pagine, il tempo di fare la loro comparsa e venire ammazzati, e devo dire che la cosa non mi dispiace, visto che rende il ritmo della scena molto più veloce di quando ci viene presentato il background di certi personaggi, totalmente inutile allo svolgimento della trama, e certe volte neanche interessante da leggere (per dire, chi se ne importa della storiella della borsetta che la coppietta ha comprato tempo prima, se non ci dà nessuna informazione utile, e soprattutto di cui non ce ne freghi nulla, senza contare che di lì a 10 pagine muoiono?).
Fortunatamente tale problema non è esteso a tutti i personaggi. Anzi, certe volte sono proprio i flashback (BR è quasi la versione sadica di Lost) a costruire i personaggi, e a darci conto delle loro motivazioni (o psicosi).
Comunque, vista la varietà di caratteri presente, saranno i vostri gusti a farvi favorire certi personaggi piuttosto che altri.

La propensione alla logorria si vede anche in certi dialoghi dei personaggi, che sarebbe più preciso definire monologhi, specie quelli del protagonista Shuya, con interminabili discorsi su quanto sia orribile essere costretti a uccidersi tra di loro, su cosa significhi essere umani, e bla bla bla... Spunti innegabilmente interessanti, ma che certe volte sfidano la pazienza del lettore.

Eppure, nonostante tutto, è innegabile che BR sappia coinvolgerti nel suo perverso meccanismo. Al prezzo di certi occasionali punti morti vi troverete col cuore in gola a seguire lo svolgimento del Gioco, tra morti repentine, improvvisi cambiamenti di situazione... e in particolare nelle scene di combattimento il coinvolgimento farà volar via le pagine.

Sotto il profilo dei disegni il lavoro è più che pregevole. L' autore possiede un tratto realistico ed efficace (in quanto a smembramenti e budella di fuori non risparmia niente), e i personaggi sono tutti ben caratterizzati visivamente, pur avendo poche vie di mezzo: o son cessi assurdi, o sono fotomodelli, e la cosa stona maggiormente sul fisico di certi personaggi, a dir poco steroidati.
Piuttosto, parrà strano a leggersi, ma forse vedrete più lacrime che sangue in tutto il manga! I protagonisti infatti hanno il pianto facile, e basterà un nonnulla perché, non dico piangano a dirotto, ma comincino a lacrimargli gli occhi commossi.

Forse alla fine il quadro sembra più negativo che positivo, ma nonostante qualche difetto nel metodo narrativo, vi assicuro che BR vale decisamente una lettura, a patto di non essere impressionabili, perché vi assicuro che si va agli estremi della violenza e del sesso (certe scene sono da vero e proprio hentai).

Voto: 8

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