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sabato 10 ottobre 2009

Ico, poesia interattiva.

E poi venitemi a dire che i videogiochi non possono essere arte...
Vi riporto il mio commento su Gamerepublic sulle impressioni su questo gioco dopo averlo terminato.
"I più vecchi membri del forum ricorderanno che tempo fa aprii un topic dove esprimevo la mia delusione nei confronti di Ico, gioco che comprai con grosse speranze che furono per lo più deluse, visto che il gioco non mi prese più di tanto.
Ora, è bene che sappiate che ho vissuto per diverso tempo con il rimorso di averlo lasciato a metà e non averlo finito, fino a che tre giorni fa non mi venne il ghiribizzo di rigiocarlo seriamente, e ragazzi, è stata la cosa più intelligente che abbia fatto da un bel pezzo!
Rendersi conto della magia che permea quel gioco è qualcosa di assolutamente sconcertante, perchè in un prodotto che avevo malamente abbandonato avevo tutto quello che cercavo da tempo in un videogioco!
E' come un film di Miyazaki: sai cosa stai vedendo, non ti viene detto nulla, ma l' emozione è tutta lì, non puoi descriverla ma sai che c' è.
Arrampicarsi su di un finestrone per essere abbagliati dal sole calante, affacciarsi sul orlo dei bastioni e fissare l' abisso, l' oasi del mulino a vento (sezione che per me è in assoluto la più bella dell' intero gioco), sono cose che ti colpiscono e che ti fanno assaporare quello che è il vero fine ultimo dell' esplorazione e del viaggio in un videogioco: il poter ammirare scorci, panorami, mondi, partoriti dall' unica dimensione infinita esistente, l' immaginario umano.
Inoltre questo gioco ha il merito di essere stato il primo a farmi sentire in colpa per aver ucciso un nemico (non parlo di tristezza per aver eliminato un bel personaggio, parlo proprio di senso di colpa!).
Le ombre che accerchiano Yorda nel finale, nate dalle anime dei ragazzi con le corna precedentemente sacrificati, mi hanno fatto una pena immensa, nella loro condizione di creature men che umane, e per ognuna che uccidevo posso giurare di aver sentito una fitta al cuore...
E anche la sequenza del crollo del castello mi ha fatto male. Vedere le stanze che sono state il mio mondo per tre giorni mi ha fatto soffrire come se avessi visto morire un mio vecchio rivale, nemico ma con complicità...
Ed è sulle note dei brani di Shadow of the Colossus che vi assicuro che l' omonimo gioco è adesso, più che un acquisto obbligato, una meta necessaria."
Che volete che vi dica di più? Se avete una PS2 compratelo!Cuore rosso

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