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giovedì 15 ottobre 2009

Immortal ad vitam ("La trilogia di Nikopol")



(prima pubblicazione: Settembre 2009)

Nel 2025, la città di New York è attraversata da una grave crisi sociale: umani, mutanti e alieni sono assoggettati al volere del governo e delle multinazionali farmaceutiche. Jill, ragazza dalle origini misteriose, collabora con una scienziata alle dipendenze della maggiore di queste per saperne di più sulla sua stessa natura. Unico suo amico è il misterioso Jhon, che sembra guidarla verso l' integrazione con questo mondo.

A complicare la situazione vi sono dei fenomeni soprannaturali in tutta la città, come la comparsa di un portale dimensionale a Central Park, e soprattutto una piramide sospesa sulla città, abitata da divinità egizie. Di queste, Horus, rinnegato dai suoi compagni per atti di ribellione, avrà pochi giorni per esaudire il suo ultimo desiderio. Per ciò gli è necessario il corpo di Nikopol, rivoluzionario antigoverno condannato a trent' anni d' ibernazione...


Caso particolare quello di Immortal ad vitam, diretto dall' autore stesso del fumetto d' ispirazione ("La trilogia di Nikopol", di Enki Bilal - Recensione), Enki Bilal. Cosa che potrebbe quantomeno lasciare basiti per come il film, eccetto alcuni punti e personaggi salienti, si discosti pesantemente dall' intreccio del fumetto. La mia opinione in merito è che Bilal abbia ritenuto il fumetto poco adatto ad essere trasposto fedelmente al cinema senza cambiare molti dei dialoghi e l' atmosfera in generale, e così ha colto l' occasione per dare una sua reinterpretazione del mondo di Nikopol, scegliendo una storia a respiro meno ampio ma al tempo stesso più ermetica, dando al film un atmosfera molto più eterea e straniante, anche sul piano visivo.
Molti di quelli che non l' hanno visto, che per la maggior parte non hanno letto il fumetto, si sono lamentati per quanto la storia mancasse di spiegazioni e/o fosse sconclusionata. L? ho scoperto leggendo qualche parere sulla rete, e mi ha francamente stupito. È un difetto che personalmente non condivido: pur riconoscendo uno stile di narrazione criptico, e certe volte un pò confusionario, non ho trovato nulla di particolarmente difficile da comprendere, visto che le spiegazioni ci sono (anche solo accennate, certe volte), e l' impressione generale è che spesso il tutto sia affidato all' intuito dello spettatore; cosa che non mi disturba, in fin dei conti un certo quantitativo di vero mistero su questo film non può che fargli bene).
La sua computer grafica, abbondante in tutto il film, è datata, ma ancor oggi si difende piuttosto bene, senza contare che è un ottimo risultato per l' epoca per un film francese. Quindi la rappresentazione di New york, pur se non molto originale, è comunque buona, riuscendo a trasmettere quel particolare feeling che solo il fumetto di fantascienza francese ha, complice l' ottima fotografia, che riesce a regalare delle inquadratura talvolta struggenti.
Ultima nota, gli attori, in carne e non, hanno reso bene i personaggi del fumetto, soprattutto Nikopol e Horus (splendida Jill, pur se caratterialmente mi è sembrata piuttosto diversa dal fumetto, dove comunque aveva un ruolo minore).

QUALITÀ OGGETTIVA: 8 (ottima regia e interpretazione, storia che potrà piacere o no, a seconda di quanto riusciate a capirla o da quanto vi coinvolga l' ambientazione).

FEDELTÀ AL FUMETTO: 6 (ripresi i personaggi principali, certi eventi e alcune location, per il resto è quasi tutto inventato di sana pianta, e anche lo spirito in generale mi è sembrato piuttosto cambiato)

GRADIMENTO PERSONALE: 8,5 (un film che, pur discostandosi da quel capolavoro che è il fumetto, riesce comunque a crearsi una sua valida identità)

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